“Mini-invasivo” significa che si esegue un’operazione “aperta” (ovvero in modo tradizionale, incidendo i vari strati di tessuto fino alla sede da trattare) con una tecnica di intervento minimamente lesiva dell’integrità del corpo.
In genere si associa questo termine a ferite decisamente più piccole, “mini-ferite”, ma la minore invasività di un intervento può anche significare, in cardiochirurgia, che si effettua un’operazione non attraverso una “mini-ferita” (e dunque da questo punto di vista in modo convenzionale), senza tuttavia usare la macchina cuore-polmone, cioè senza circolazione extracorporea.
Un esempio di intervento “mini-invasivo” con “mini-ferita” è un’operazione alla valvola tramite una piccola apertura laterale sulla gabbia toracica (la macchina cuore polmone, assolutamente necessaria per questo intervento, si collega praticando un taglietto all’inguine o sotto la clavicola destra).
Per la seconda categoria si può fare l’esempio di un’operazione di bypass aortocoronarico a cuore battente tramite un’apertura dello sterno (sternotomia) convenzionale, senza però l’utilizzo della macchina cuore polmone.