Un progetto USI in collaborazione con Cardiocentro, Ticino Cuore e Federazione Cantonale Ticinese Servizi Ambulanze, avviato nel 2018, riceve un ulteriore finanziamento quadriennale da Fondo nazionale svizzero per la ricerca.
Sviluppare modelli predittivi che consentano una massima riduzione dei tempi di intervento in caso di emergenza cardiovascolare: è l’obiettivo di un progetto al quale lavora da qualche anno il Data Science Lab dell’Università della Svizzera italiana (Prof.ssa Antonietta Mira), in collaborazione con l’Istituto Cardiocentro Ticino (Prof. Angelo Auricchio), la Fondazione Ticino Cuore e Federazione Cantonale Ticinese Servizi Ambulanze. Modelli statistici e algoritmi integrano dati provenienti da diverse fonti per costruire una mappa del rischio cardiovascolare e consentire un’intensificazione della sorveglianza, in particolare per quanto riguarda la distribuzione dei defibrillatori sul territorio.
“Produrremo mappe di rischio cardiovascolare del territorio ticinese, aggiornate settimanalmente, che saranno a disposizione degli organi di pronto intervento. Una volta sviluppato nella sua interezza, il progetto avrà ampie ricadute socio-sanitarie e potrà essere applicato ad altre realtà”, dichiara la Prof.ssa Mira. Si tratta infatti di un progetto pilota che prende avvio in Ticino ma che ha come obiettivo il progressivo coinvolgimento di altri cantoni svizzeri e altre aree territoriali su scala europea.
L’importanza del nuovo finanziamento del FNS è sottolineata dal Prof. Auricchio: “Grazie a questo importante sostegno alla ricerca, che coinvolge anche brillanti studenti di Master e di dottorato dell’USI, per i prossimi quattro anni si continuerà su questa linea di ricerca interdisciplinare che ha già portato a importanti pubblicazioni su riviste internazionali, comunicazioni a convegni incentrate sulla definizione di nuove metodologie per migliorare il posizionamento strategico di defibrillatori automatici sul territorio ticinese”.