Innovazione
Trattamento chirurgico della patologia valvolare
In questi ultimi anni, il trattamento chirurgico della patologia valvolare ha conosciuto importanti progressi, che consentono oggi di evitare in molti casi l’apertura mediana dello sterno e di ridurre notevolmente l’incisione toracica.
La tecnica mini-invasiva prevede l’esecuzione dell’intervento valvolare attraverso due incisioni lunghe non più di 7 cm, rispettivamente all’inguine e al torace destro. All’ottimo esito chirurgico si sommano un eccellente risultato cosmetico e un importante vantaggio funzionale, dovuto al fatto che la gabbia toracica rimane intatta, senza lesioni ossee. L’evoluzione della chirurgia mini-invasiva, nella quale l’Istituto Cardiocentro Ticino vanta un’esperienza decennale, sta aprendo la strada ai sistemi chirurgici robotizzati che andranno in futuro ad arricchire la dotazione tecnologica dell’Istituto Cardiocentro Ticino.
Tuttavia, benché evoluto, l’intervento di chirurgia valvolare esige l’utilizzo della macchina cuore-polmone e rimane un’opzione non proponibile per pazienti con un quadro clinico precario, caratterizzato da diverse malattie concomitanti. Cardiologi e cardiochirurghi stanno dunque cercando nuove strade per rendere compatibile l’intervento con il paziente ad alto rischio. Una di queste strade è la tecnica “trans-apicale”, recentemente introdotta presso l’Istituto Cardiocentro Ticino con risultati brillanti. La tecnica prevede l’introduzione attraverso l’apice del muscolo cardiaco di una protesi biologica montata su catetere, che viene fatta avanzare fino alla valvola ammalata e lì fatta espandere, in modo che si sovrapponga ad essa e la sostituisca. Grazie a questa tecnica, la sostituzione della valvola aortica avviene in un tempo estremamente breve e senza che si debba ricorrere alla circolazione extra-corporea: il “peso” dell’intervento, e di conseguenza il rischio, ne risultano fortemente ridotti.
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